Avrà mai fine il mistero di ’Oumuamua?

Sembra non trovare fine il mistero di ‘Oumuamua, il primo oggetto interstellare avvistato nel nostro sistema solare. Dalla sua prima osservazione del 2017, l’intruso a forma di sigaro non ha mai smesso, infatti, di stimolare il dibattito attorno alle sue origini e natura. Agli astronomi si è presentato 4 anni fa sfrecciando attraverso il sistema solare, con una traiettoria iperbolica che lo stava conducendo nello spazio extrasolare alla velocità di km/h. Osservato speciale, ’Oumuamua ha mostrato inoltre un’accelerazione troppo elevata per esser spiegata con l’attrazione gravitazionale del Sole. Senza altre prove visibili, si sono così susseguite diverse ipotesi e altrettante confutazioni sul suo motore. Etichettato prima come cometa, iceberg di idrogeno, o addirittura astronave aliena, la lunga diatriba sembrava essersi conclusa a marzo quando un lavoro dell’Università dell’Arizona ha sostenuto che Oumuamua potesse essere un iceberg di azoto, un pezzo di ghiaccio staccatosi da un pianeta simile a P
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