La reggia di Tivoli: la villa di Adriano e la sua storia

Conferenza del Prof. Paolo Carafa e del Dott. Fabio Cavallero, Università di Roma “La Sapienza”, tenutasi il 27 settembre 2019 alle ore 21,15 nel Castello di Santa Severa (RM), per il Ciclo di Conferenze scientifico-divulgative (XVIII Edizione) “Cose, Uomini e Paesaggi del Mondo Antico”. Presentazione a cura di Flavio Enei, Direttore dei Musei Civici di Santa Marinella (RM). La conferenza viene illustrata dal Prof. Carafa e dal che si alternano al microfono per sviscerare la descrizione della Villa di Adriano nei suoi diversi aspetti: 00:03:29 Il luogo. Un’area archeologica grandissima, oltre sessanta ettari, grande quanto Pompei. Inserita lungo il fiume Aniene su un amplio terrazzo lungo il fiume e servita da una dettagliata rete di strutture viarie. 00:06:50 Il fondatore. La villa è stata voluta dall’Imperatore Adriano, grande filosofo e imperatore della Pace: l’imperatore che non espande più l’Impero. Soprattutto grande viaggiatore che dal 117 al 134 d.C. compie in tre riprese una serie di viaggi che lo portano a visitare tutto il suo Impero fondando oltre 50 città e costruendo o restaurando monumenti tuttora esistenti. L’imperatore che forse più di tutti si applica in maniera scientifica alla costruzione di monumenti per lanciare un messaggio politico. 00:13:16 La scoperta. Grazie ai monaci copisti medievali erano sopravvissute le fonti antiche che ci descrivono i più famosi monumenti e simboli del potere romano. Il panorama paessaggistico rinascimentale romano era caretterizzato da una serie di rovine emergenti da uno strato di terra che, formatosi nei secoli, aveva ricoperto anche di una decina di metri l’antica città romana e gli studiosi dell’epoca riuscirono ad identificare i principali monumenti grazie anche a queste fonti. Nel Rinascimento dopo la fortunosa scoperta delle rovine della Domus Aurea di Nerone, iniziò una corsa dei pittori e degli artisti più famosi alla scoperta e alla trasposizione con copie o affreschi degli stili ornamentali antichi per ornare i nuovi palazzi del Papa e della nobiltà romana. Proprio le fonti storiche definivano Villa Adriana come la più ricca di monumenti ed opere d’arte ed all’epoca del Papa letterato Enea Silvio Piccolomini la corsa agli scavi antichi si spostò su Villa Adriana. 00:25:25 La Villa. La tipologia di Villa Adriana si stacca nettamente dalle classiche ville rustiche destinate in particolare alla produzione agricola e con il secondo secolo d.C. si iniziano a vedere le cosiddette Ville “d’otium” destinate al piacere e alla magnificienza dei loro proprietari; ma nessuna può competere con il lusso e la ricchezza della Villa di Adriano, che era stata realizzata con marmi e materiali preziosi provenienti da numerosissime parti dell’impero grazie alla navigazione e alla fluitazione fluviale dei materiali stessi fino alle sue immediate vicinanze. 00:32:20 La storia. Una villa realizzata in diverse fasi in un arco di tempo che va dal 118 al 138 a.C., attraverso il diretto intervento dell’imperatore, nei momenti di riposo tra l’uno e l’altro dei suoi numerosi viaggi all’estero, come dimostrato dai bolli presenti sulle diverse partite di mattoni utilizzate in ciascuna fase costruttiva. La villa verrà poi utilizzata fino al 312 d.C. La descrizione comprende i diversi spazi abitativi privati e della corte; nonché quelli pubblici e dei servizi necessari ad un luogo da dove si emanava il potere di tutto l’impero romano nel momento della sua massima espansione. Vengono descritte nel dettaglio tutte e tre le principali fasi costruttive con gli intendimenti architettonici specifici per la fruizione dello spazio e le particolarità e le tecniche costruttive dell’epoca, che saranno poi riscoperte e riutilizzate nel corso del Rinascimento, come le strutture autoportanti per la realizzazione delle cupole o le tecniche di climatizzazione assai perfezionate ed ancora all’avanguardia.
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