ARRESTATO in Francia PAVEL DUROV fondatore di TELEGRAM
Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram, è stato arrestato ieri sera, sabato 24 agosto, all’aeroporto di Le Bourget a Parigi. Durov, 39 anni, di origine russa, è noto per aver creato il social network VKontakte e successivamente Telegram, una delle piattaforme di messaggistica più sicure e diffuse al mondo.
L’arresto è avvenuto a seguito di un mandato di perquisizione emesso dalle autorità francesi, che accusano Telegram di facilitare attività illegali, tra cui il traffico di droga e le frodi. Questo evento potrebbe avere profonde ripercussioni sulla piattaforma, mettendo in discussione la sua operatività in Europa. Con Durov in custodia, Telegram potrebbe subire pressioni per adottare misure di controllo più rigide, in linea con il Digital Service Act europeo.
Inoltre, si sollevano dubbi anche oltreoceano, dove l’arresto di Durov e il possibile indebolimento di Telegram potrebbero avere implicazioni sulle prossime elezioni presidenziali americane. Alcuni esponenti del Partito Democratico considerano Telegram un potenziale rischio per la sicurezza elettorale, temendo che la piattaforma possa essere utilizzata per diffondere disinformazione o facilitare interferenze esterne. La vicenda, quindi, non solo pone questioni sulla privacy digitale, ma potrebbe anche avere un impatto significativo sulla politica internazionale.
La situazione apre interrogativi sul futuro della piattaforma, specialmente se dovesse perdere la fiducia degli utenti o essere costretta a modificare le sue politiche di sicurezza e privacy. In un contesto in cui la privacy digitale è sempre più sotto esame, l’arresto di Durov potrebbe rappresentare un punto di svolta, non solo per Telegram, ma anche per l’intero panorama delle comunicazioni online e per la sicurezza elettorale globale.
Per fare intuire meglio l’impatto mediatico dell’arresto di Durov, ecco alcuni dati sulla portata del social:
Telegram conta attualmente oltre 800 milioni di utenti attivi mensilmente a livello globale, secondo le stime più recenti del 2023. Questo numero è in continua crescita, grazie alla popolarità della piattaforma, particolarmente apprezzata per la sua enfasi sulla privacy e la sicurezza delle comunicazioni.
Sebbene la piattaforma non fornisca una suddivisione ufficiale degli utenti per paese, alcune stime e analisi offrono una panoramica approssimativa della distribuzione degli utenti:
Uno dei maggiori mercati per Telegram è l’India, con oltre 100 milioni di utenti attivi. Segue la Russia, con 70 milioni di utenti, l’Iran con 50 milioni, il Brasile con 50 milioni, l’Indonesia con 40 milioni, gli Stati Uniti con 30 milioni, la Turchia con 25 milioni, e l’Italia, all’ottavo posto, con 15 milioni di utenti. Infine, il Messico conta tra i 10 e i 15 milioni e la Spagna circa 10 milioni.
Queste cifre sono approssimative e basate su stime, poiché Telegram non pubblica dati ufficiali dettagliati sulla distribuzione geografica dei suoi utenti. Tuttavia riflettono le aree geografiche in cui l’app ha una forte presenza.
Una strana estate digitale, preludio alle sempre più nefaste elezioni presidenziali statunitensi:
Prima il blackout informatico che ha colpito aerei, treni, banche e altri settori verificatosi il 19 luglio ed imputabile ad un’aggiornamento difettoso del software antivirus Falcon Sensor di CrowdStrike.
Poi l’affondamento del Bayesian, il lussuoso veliero di 56 metri che ha causato la morte di sette persone tra cui Mike Lynch, fondatore di autonomy corporation, un’Azienda leader mondiale nel settore della cyber sicurezza, insieme al suo avvocato Chris Morvillo e a Jonathan Bloomer presidente della banca d’affari Morgan Stanley International..
Cosa dovremmo aspettarci per ottobre? Un blackout globale della rete internet oppure un’invasione aliena stile Hollywood?.
Stefano Becciolini