“Fascisti della parola“: Vittorio Feltri contro le censure del politicamente corretto

“𝗙𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗮“ (Rizzoli, 2023) è l’ultimo libro di 𝗩𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗙𝗲𝗹𝘁𝗿𝗶, un testo che, come spesso accade, potrebbe risultare indigesto per chi lo giudicasse fermandosi alla copertina. Chi si aspetta di trovare una difesa dell’offesa resterà deluso. Chi vorrebbe un Feltri xenofobo, omofobo e fascisteggiante resterà delusissimo. Come per l’entomologo anche le più brutte delle larve esercitano un fascino irresistibile, così, per il direttore editoriale de Il Giornale, le parole esercitano un’attrazione atavica, esse non sono mai buone o cattive, contano piuttosto le intenzioni con cui vengono proferite. Per Feltri le parole sono libertà e la loro proibizione è pura tirannia:
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