Ucraina, Mirotvorec minaccia i giornalisti italiani

Vi ricordate la settimana scorsa i colloqui del senatore della Carolina del Sud, Lindsey Graham, con Zelenskij? Avrebbe detto che i russi morti ammazzati sono stati il miglior investimento degli Stati Uniti, soldi spesi bene, suscitando con ciò critiche persino negli Stati Uniti stessi. Ebbene, pare che le cose non stiano esattamente così. Il ministro degli Esteri italiano, il vice primo ministro Antonio Tajani ha proposto di definire una road map per l’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Gli attacchi dei droni nel territorio russo sono forieri di ritorsioni e aggravano ulteriormente il conflitto ucraino, cosa che non può che destare preoccupazione. Lo ha espresso giovedì il senatore Maurizio Gasparri, esponente di spicco di Forza Italia dell’ex premier Silvio Berlusconi, oggi parte della coalizione di governo, in un colloquio con un corrispondente della Tass. L’Italia intende aumentare la sua produzione militare in relazione alla necessità di fornire armi a Kiev. Secondo il Corriere della Sera di giovedì, in particolare, è prevista la produzione di proiettili per sistemi di artiglieria navale, giubbotti antiproiettile e munizioni che saranno destinati all’Ucraina. In Ucraina esiste un sito sponsorizzato dal loro ministero della difesa, si chiama Mirotvorec, e già questa è una contraddizione in termini: Mirotvorec si traduce come “pacificatore”, o, in inglese, “peacekeeper”. Sì, perché questo sito pubblica nomi, cognomi, foto, dati anagrafici, indirizzo di casa di coloro che si ritiene siano “nemici” del loro regime fascista, con inviti nemmeno tanto velati ad eliminare fisicamente le persone in questione. Quando ciò accade, sulla foto segnaletica mettono una bella scritta: “liquidato”. Sono morti ammazzati così numerosi politici, politologi, giornalisti russi, ucraini e, talvolta, anche occidentali. Da qualche giorno, in occidente si sfregano le mani: Putin ha richiamato a non consentire l’instabilità del Paese, e dunque, dicono loro, Putin e la Russia sono in difficoltà. Le imprese italiane, nonostante le pressioni dell’Occidente, non lasceranno la Russia, un mercato così attraente, ha detto a RIA Novosti Vittorio Torrembini, presidente dell’Associazione degli imprenditori italiani in Russia (GIM Unimpresa). Il 2 giugno, come è noto, è la festa della repubblica italiana nata dalla resistenza antifascista. Ad ogni questa ricorrenza, assieme al 25 aprile, se ne sentono e se ne leggono di ogni: e non siamo stati liberati, e si stava meglio quando si stava peggio, e altre amenità similari. Fate un po’ come vi pare, per gli italiani all’estero è una data importante, identitaria. L’ambasciata italiana a Mosca organizza ogni anno un incontro con la comunità italiana presente e tra questa e quella russa attinente all’Italia. Almeno questo, per ora, non potete togliercelo. Ed è importante, tanto più in un’epoca di rapporti tesi tra i due Paesi ai minimi storici in Patria. La Russia ha ricevuto un invito al vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite, che si terrà presso la sede dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) nella capitale italiana alla fine di luglio. L’Italia è co-organizzatrice dell’evento, che si prevede avrà un alto livello di rappresentanza. In questi giorni mi è arrivato nei canali Telegram un filmato, riguardante uno storico scontro fra Bruno Vespa e Vladimir Solov’ëv. Dov’è la novità?, direte voi. E avrete ragione: le argomentazioni sembrano di ieri, di oggi, invece è passato un anno esatto. Adesso, invece, un intervento davvero di una settimana fa: Marco Rizzo. Anche questa settimana, ho partecipato a varie conferenze, tavole rotonde e trasmissioni televisive e radiofoniche russe e italiane. In particolare, sono stato invitato ad un forum sull’Ucraina, qui a Mosca. E’ durato sei ore, vi riporto solo quelle posizioni che, a mio insindacabile giudizio, sono state più importanti, con mia traduzione simultanea. Proseguiamo con le canzoni legate in un modo o l’altro alla Russia e/o all’Italia. Ho parlato spesso dell’amore smodato, spesso non giustificato e da taluni italiani non corrisposto, dei russi per l’Italia e gli italiani. Ecco, appunto: talvolta mi rimproverano, non è vero che gli italiani odiano i russi. Ma io sono d’accordo, dico solo che buona parte della popolazione, per fortuna non tutti, sono sotto la totale influenza dei media mainstream russofobi occidentali. Quello che vi riporto questa settimana non è che lo contraddica, ma è un buon esempio di una voce fuori dal coro, anche se di circa otto mesi fa. Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sempre su Visione TV! _____________ ✔️SOSTIENICI TRAMITE BONIFICO: IBAN: IT65C0306916355100000009028 INTESTATO A: VISIONE TV SWIFT: BCITITMM CAUSALE: DONAZIONE ✔️SOSTIENICI TRAMITE PAYPAL E CARTA DI CREDITO: ✔️ Finalmente disponibile il secondo numero di “Visione, un altro sguardo sul mondo“ - Il moderno prometeo artificiale - ORDINALO ORA
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