E veniamo alla chiusura del disco: “Scimmia“. Eccola, l’eroina. Fatevi un giro su Youtube, dovreste trovare con facilità video di discussioni tra “compagni“ dell’epoca che si interrogano sulla libertà di essere tossici. Non so se il pezzo sia autobiografico ma la canzone è giustamente celebrata perché coraggiosissima nel descrivere la “discesa nel tunnel“ di chi si buca, con un climax, lirico e musicale, da brividi. Peccato per la conclusione che proprio non mi convince, sarà che la materia, per lavoro, la conosco un pochino, ma posso affermare con assoluta certezza che i tossici che si sono tolti la “scimmia“ con il metadone in 6 mesi forse esistono, ma probabilmente non sulla Terra. Questo senza nulla togliere al valore della canzone, a modo suo anch’essa depositaria del punto di vista di una generazione.
Così si chiude un disco a modo suo memorabile e in un certo senso un’era. Dal ’78 cambia tutto e cambia pure la