Maffio Orsini Signora son io Lucrezia Borgia G. Donizetti

ORSINI Maffio Orsini, signora, son io, cui svenaste il dormente fratello. VITELLOZZO Io Vitelli, cui feste lo zio trucidar nel rapito castello. LIVEROTTO Io nepote d’Appiano tradito, da voi spento in infame convito. PETRUCCI Io Petrucci del conte cugino, cui toglieste di Siena il domino. GAZELLA Io congiunto d’oppresso consorte, che vedeste nel Tebro perir. GENNARO (Ciel! Che ascolto!) LUCREZIA (Oh malvagia mia sorte!) CORO Qual rea donna? LUCREZIA (Ove fuggo? Che dir?) ORSINI Or che a lei l’esser nostro è palese, odi il suo... GENNARO E CORO Dite, dite. LUCREZIA Ah! pietade. GENNARO, ORSINI, LIVEROTTO, VITELLOZZO E PETRUCCI Ella è donna che infame si rese, che l’orrore sarà d’ogni etade... LUCREZIA Grazia! Grazia!... GENNARO, ORSINI, LIVEROTTO, VITELLOZZO E PETRUCCI Mendace, spergiura, traditrice, venefica, impura... come odiata, è temuta del paro, ché potente il destino la fa. GENNARO Oh! Chi è mai? LUCREZIA Non udirli, o Gennaro!... (supplichevole a’ suoi piedi) GENNARO,
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