Donna aggredita dai cinghiali mentre porta a spasso i cani sotto casa Jhondoe74 a Colle Salario Roma

Scene da giungla selvaggia a Roma Nord. Una signora di 50 anni è stata aggredita da alcuni cinghiali mentre passeggiava con i suoi 6 cagnolini in via Fiastra, nel quartiere Colle Salario a 2 passi da Casa Jhondoe74. E’ successo intorno alle ore 16 di martedì 11 ottobre. La donna è stata morsa alla testa dalla madre dei piccoli cinghiali e se l’è cavata con 3 punti di sutura alla testa, uno squarcio sulla schiena e tanta paura. A prestarle le prime cure sono stati un tassista e i cittadini residenti nella via, sul posto una pattuglia della Polizia di Stato e i sanitari dell’Ares 118. L’ambulanza ha trasportato la donna all’ospedale Sandro Pertini dove le è stato riscontrato un trauma cranico e altre ferite contusive. Sulla vicenda indagano gli agenti del III gruppo Nomentano della Polizia Locale. Sabina De Gregorio è animalista, ha sei cagnolini e come ogni giorno li stava portando a spasso al Colle Salario, quando gli si è parata davanti una mamma cinghiale con due cuccioli di grossa stazza. “Già sabato avevo scorto il branco da lontano - ha dichiarato la donna al Messaggero - Poi martedì, verso le 16, mentre passeggiavo con i miei sei cagnolini via Fiastra, hanno iniziato ad abbaiare, credevo ci fosse un altro cane, invece…”. Il branco si è prima scagliato all’attacco dei cani, che sono fuggiti, quindi si è rivolto verso la donna. Il cinghiale tenta di morderle la testa, poi il collo, la ferisce con una zanna, le salta sulla schiena. “Mi sono sentita impotente, ero immobilizzata dalla paura, ho sentito il peso della bestia su di me, il grugnito, il suo odore. Ho pensato che sarei morta”. A salvarla è stata Cristina, una residente che aveva assistito alla scena affacciata alla finestra: “È la mia eroina - dice Sabina - ha preso due bastoni e li ha fatti scappare, se non ci fosse stata lei non so cosa sarebbe successo”. Sono stati attimi di puro terrore. La donna ha riportato ferite sulla schiena e sul collo, tre punti di sutura in testa ed è stata sottoposta ad una serie di radiografie per appurare se il cinghiale le avesse provocato fratture. Alla fine, se la caverà con cinque giorni di prognosi. Ma la madre della vittima, Anna Maria Calvo, 80 anni, denuncia: “Quel cinghiale poteva romperle la vena giugulare. Qui nel quartiere la presenza di rifiuti attrae di continuo gli animali”. E Sabina lancia un appello affinché vengano prese delle misure: “Bisogna fare qualcosa, subito. Amo gli animali, ma non si può rischiare la vita portando a spasso i cani. Penso a controlli sul territorio, a una campagna di contenimento delle nascite, non a ucciderli”. Sabina ha steso un verbale con gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale: “Voglio sporgere una denuncia, ma i vigili non mi hanno saputo indicare l’ufficio preposto a queste cose”. Il fatto è che, probabilmente, un ufficio preposto non esiste. In serata, poche ore dopo l’aggressione, un gruppo di attivisti è sceso in strada nella zona di Monte Mario per protestare contro gli spari dei guardiaparco che intervengono nell’area per addormentare gli ungulati e spostarli in un’altra zona, nell’ambito del piano di abbattimento approvato della Regione Lazio per contenere la peste suina africana. Il parco di Monte Mario, infatti, è zona rossa e proseguono le procedure stabilite per trasferire gli animali. Così in via Taverna si sono radunati diversi attivisti, tra i quali anche quelli della Sfattoria degli ultimi che ha ottenuto dal Tar l’annullamento dell’ordinanza di abbattimento dei propri suidi. Nonostante l’opposizione degli animalisti, gli animali, ristretti in gabbie trappola dopo essere stati tramortiti, sono stati portati via alla fine delle operazioni. [] [ [] [] [ [] [] [] [] []
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