sogni mostruosamente proibiti

Paolo Coniglio è un ingenuo e imbranato sceneggiatore in una casa editrice di fumetti, tiranneggiato dal direttore e dalla terribile futura suocera, madre di Marina, con cui Paolo è in procinto di sposarsi. Per sfuggire alla sua squallida routine quotidiana, si ritrova protagonista di vividissimi sogni a occhi aperti in compagnia di Dalia, la bella eroina degli albi che è incaricato di tradurre e di cui è perdutamente innamorato. Nel corso delle sue visioni interpreta, con effetti tragicomici, popolari eroi della letteratura e dei fumetti, come Parsifal, Superman e Tarzan. Ogni volta il ritorno alla dura realtà è sempre più brusco, anche perchè il disegnatore si ritrova a passare da una situazione all’altra senza riuscire a distinguere quelle fantastiche da quelle reali. Un giorno, facendo la spesa al supermercato, incontra un’affascinante ragazza bionda identica alla Dalia dei fumetti che lo coinvolge, suo malgrado, in un losco intrigo. Coniglio si ritrova così inconsapevolmente in possesso di una scatola di cioccolatini al cui interno Dalia ha nascosto un microfilm che contiene la prova della colpevolezza dell’Ing. Fonseca, potente boss della malavita dalla doppia vita insospettabile. Coniglio diviene così il bersaglio dei suoi sicari, che arrivano a rapire Dalia ma con l’aiuto rocambolesco della polizia capitanata dal commissario Rovere, il quale era sempre stato riluttante nei confronti delle visioni di Coniglio, riesce a liberare la donna dalle grinfie di Fonseca che viene immediatamente arrestato assieme alla sua banda, riuscendo finalmente a baciare l’amata Dalia, ma la bellissima donna si trasforma nella classica ranocchia delle fiabe incontrata proprio all’inizio del film in uno dei suoi sogni “mostruosamente proibiti“, quindi Paolo, che in precedenza ha mandato a quel paese Marina e sua madre proprio il giorno del matrimonio, rimane con un pugno di mosche e il film si chiude come si era aperto, con il dubbio se la bellissima Dalia sia soltanto un sogno del protagonista o una creatura realmente esistente.
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