Automobili Bugatti: cosa rimane della storica Fabbrica Blu...?

Viaggiando sulla Autobrennero in direzione sud, in prossimità del casello di Campogalliano (MO), si nota ancor oggi un grande capannone blu sul quale, fino a qualche anno fa, campeggiava una grande insegna: BUGATTI. Quella era la sede della Bugatti Automobili spa. In realtà la storia di questo prestigioso marchio automobilistico inizia molto tempo prima, nella città francese di Molsheim, dove l’italiano Ettore Bugatti fonda nel 1909 la Automibiles Ettore Bugatti, azienda che diventerà famosa per la produzione di auto sportive, di lusso e da corsa, operativa fino al 1963. Ma la storia che voglio raccontarvi oggi è tutta italiana e inizia nel 1987 quando l’imprenditore Romano Artioli decide di riportare il marchio Bugatti sulla scena internazionale fondando la Bugatti Automobili spa, dopo aver acquistato i diritti del marchio controllato allora dallo stato francese. La nuova fabbrica, che viene costruita a Campogalliano (MO) con soluzioni architettoniche avvenieristiche, produrrà le famose Bugatti EB 110, supercars dalle prestazioni eccezionali che toccavano i 350 km all’ora, delle quali furono prodotti 139 esemplari. Inaspettatamente, nel 1995 l’azienda entra in crisi e viene dichiarata fallita; i diritti del marchio vengono acquistati dal Gruppo Volkswagen mentre l’ex stabilimento modenese viene acquistato da Adrien Labi, uomo d’affari britannico e collezionista d’auto, con l’intenzione di trasformarlo nel più grande polo museale d’Europa dedicato alle supercars e alle auto storiche. All’inizio del 2022 partono i lavori di ristrutturazione; viene ripulita l’area esterna e tutti gli edifici vengono sventrati. Durante l’estate dello stesso anno i lavori vengono improvvisamente interrotti e l’intera area sembra essere abbandonata. Successivamente, nel 2023 si viene a sapere da alcuni organi di stampa che Adrien Labi, nuovo proprietario dell’ex stabilimento modenese, è nei guai col governo francese che lo accusa di frode fiscale e riciclaggio. Sembra poi che Labi non abbia mai saldato la seconda tranche dell’importo dovuto per l’acquisto dello stabilimento, cosa che porterebbe all’annullamento dell’intera operazione di compravendita e renderebbe una volta ancora molto incerto il futuro dell’ex Fabbrica Blu.
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