Tutto Totò - Il Latitante

L’esile canovaccio, che pure presenta qualche spunto comico, è tratto da una rielaborazione che gli sceneggiatori, sulla falsariga de I mostri di Dino Risi (1963), avevano scritto per un film a episodi intitolato Le belve, il cui protagonista doveva essere Totò. Prosciugato nella struttura narrativa, l’episodio si riduce a tre sketch, introdotti dall’uscita dell’attore napoletano dal carcere romano di Regina Coeli e conclusi con il suo rientro dopo l’arresto effettuato nientemeno che dal commissario Maigret, con tanto di cappello e pipa, che furoreggiava in quei mesi sugli schermi televisivi italiani, interpretato da Gino Cervi. Totò ritorna indietro di molti anni, quasi all’inizio della sua carriera teatrale, ormai invecchiato nel logoro frac, nei calzoni corti “a zompafossi“ e sotto una bombetta che non si toglie nemmeno per farsi la barba o per andare al bagno. È chiaro ed evidente che gli autori vogliono presentare un Totò imbalsamato, cui 
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