Torre di Pisa: perché è inclinata e da quando

La costruzione della Torre di Pisa cominciò il 9 agosto 1173 nell’era delle Repubbliche marinare, quando Pisa era una città ricca e potente. Le fondazioni della torre vennero lasciate a riposare per un anno intero ma, non appena iniziarono i lavori del terzo piano, il terreno sotto la torre cedette, facendola inclinare pericolosamente. Il motivo è legato al cosiddetto “pancone” sotto Piazza dei Miracoli, uno strato di argilla dal comportamento plastico che ha ceduto sotto il carico della torre. Questo tipo di argilla, che si trova in questo caso a circa 7 metri di profondità, è chiamato in gergo “normalconsolidata“. I lavori vennero interrotti e ripresi ben 100 anni più tardi aggiungendo alla costruzione precedente altri tre piani. Nel tentativo disperato di raddrizzare la torre e rimetterla in equilibrio, gli ultimi tre piani furono costruiti in senso opposto alla pendenza dando così alla Torre di Pisa una forma che possiamo definire “a banana”. Nel corso dei secoli l’inclinazione continuò ad aumentare, e quando, nell’Ottocento, si scoprì che il terreno sottostante era inzuppato d’acqua, vennero fatti degli scavi intorno alla torre per far riemergere le fondazioni e aspirare grandi quantità di acqua dal sottosuolo con l’ausilio di pompe. Non l’avessero mai fatto: eliminando l’acqua si innescò il cosiddetto fenomeno della subsidenza, che fece sprofondare ancora di più il terreno e aumentare l’inclinazione della torre. Negli ultimi anni del ‘900 il pericolo di crollo si è fatto via via più concreto, al punto tale da richiedere l’applicazione di contrappesi di piombo dal peso di 900 tonnellate e il consolidamento della base con un intervento che secondo gli esperti permetterà di mantenere in sicurezza la torre per almeno altri tre secoli. Credit:
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