L’Armando

1964 - Enzo Jannacci e Giorgio Gaber. Tatta tira tira tira tatta tera tera ta Era quasi verso sera se ero dietro, stavo andando che si è aperta la portiera è caduto giù l’Armando. Commissario, sa l’Armando era proprio il mio gemello, però ci volevo bene come fosse mio fratello. Stessa strada, stessa osteria, stessa donna, una sola, la mia. Macché delitto di gelosia, io c’ho l’alibi a quell’ora sono quasi sempre via. Era quasi verso sera, se ero dietro stavo andando che si è aperta la portiera è caduto giù l’Armando. Tira ta tira... Commissario, sa l’Armando mi picchiava col martello, mi picchiava qui sugli occhi per sembrare lui il più bello. Per far ridere gli amici, mi buttava giù dal ponte ma per non bagnarmi tutto mi buttava dov’è asciutto. Ma che dice, che l’han trovato senza scarpe, denudato, già sbarbato? Ma che dice, che gli han trovato
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