Il ragazzo che nacque due volte. Alessio Tavecchio sceglie di tornare a vivere dopo NDE

Tutto inizia con questa mail: Buongiorno Red Innanzi tutto grazie grazie di cuore per il bellissimo lavoro che fai per risvegliare tante coscienze, molti sono i giovani che ti seguono e questo è importantissimo. Grazie per le preziose interviste che servono ad aprire cuore e mente ,con personaggi dal cuore nobile e di grande valore umano e direi spirituale. Voglio chiederti se hai mai letto questo libro “il ragazzo che nacque due volte“ di Alessio Tavecchio. Paola Giovetti lo conosce molto bene è un’anima veramente bella e sta facendo un grande grande lavoro dando tutto di sé. Mi piacerebbe tanto che tu lo intervistassi perché la sua vita è un messaggio per molti . Donatella Chiappa  Mi sono in curiosità, ho letto la sua storia, quella di un ragazzo che ha un incidente in moto e va dall’altra parte. Vive l’esperienza . (Near Dead Experience) e decide di tornare alla vita. Si salva ma è costretto a vivere su una sedia a rotelle. La sua vita cambia e inizia ad aiutare gli altri. Crea la Fondazione Tavecchio. Sogna di creare l’AgriparcoHUB. Il sito è Ecco una sua biografia: Nato a Bergamo il 7 dicembre 1970, oggi Alessio è sposato, ha due figlie e vive a Milano. Il 5 dicembre 1993, Alessio ha un grave incidente in moto che gli cambia la vita. Radicalmente. I medici non gli danno alcuna speranza di tornare ad essere l’Alessio di prima, eppure in lui avviene un cambiamento che lo porterà a non rassegnarsi davanti al suo limite fisico. Dopo le varie degenze, sceglie di iniziare a nuotare e vince i Campionati Italiani. Nel 1995 partecipa agli Europei e nel 1996 alle Paralimpiadi di Atlanta. Oggi lavora come formatore e motivatore nelle aziende e nelle scuole di tutta Italia. Porta avanti con tenacia percorsi educativi e formativi di sua creazione, riuniti sotto il nome di PROGETTO VITA. Percorsi che gli permettono di sensibilizzare quasi studenti e docenti ogni anno scolastico, per insegnare la prevenzione stradale e diffondere i valori dello sport. Attualmente è Presidente della Fondazione che porta il suo nome ed è fortemente impegnato nelle attività di comunicazione e di fund raising per la realizzazione di un grande progetto, l’Open Village, un centro polifunzionale integrato di residenzialità, formazione e pratiche sportive. Nel 1998 Alessio pubblica, per la prima volta, il racconto della sua esperienza nel libro “Cronaca di una guarigione impossibile” che, giunto alla terza edizione, vende più di 70 mila copie (oggi non disponibile). Nel 2008 torna con un altro titolo “Con una marcia in più”, arricchito da una prefazione firmata da Valentino Rossi, Michael Schumacher, Felipe Massa, Nico Rosberg e Candido Cannavò. Un libro che correda e completa il lavoro svolto nelle scuole italiane. Disponibile sul sito Nel 2013 esce “Il ragazzo che nacque due volte”, il racconto del viaggio introspettivo che ha portato Alessio a riscoprirsi e a rinascere per affrontare un’avventura più importante e grandiosa della stessa guarigione fisica. La vera guarigione non è un obiettivo, ma è la conseguenza di un modo di vivere. Dal 1997 ad oggi, Alessio ha scelto di raccontarsi anche in TV e per RADIO, partecipando a più di 100 trasmissioni e tenendo anche più di conferenze di presentazione dei suoi libri. Il motto della sua vita è sempre lo stesso: NON ARRENDERSI MAI !!! La vita è così luminosa e generosa che spesso offre una seconda possibilità dopo una caduta, un fallimento, uno sbaglio. Molte volte questa chance ci viene offerta attraverso una vera occasione da prendere al volo, come un treno che passa solo una volta e che rappresenta l’opportunità di poter cambiare direzione, di risorgere dai propri errori, di lasciarsi alle spalle una vita per iniziarne un’altra, nuova! “Il ragazzo che nacque due volte” parla proprio di questa esperienza, quella di Alessio Tavecchio che, con la sua fiammante moto, sembrava volesse mettere fine ad un modo di vivere caotico, pieno di insuccessi e perennemente alla ricerca di emozioni e divertimenti che mai risultavano essere veramente appaganti. L’incidente motociclistico che lo ha costretto su una sedia a rotelle all’età di 23 anni, all’apparenza una tragedia, ha rappresentato invece l’occasione più straordinaria che gli potesse capitare per ritrovare veramente se , un’esperienza drammatica dal punto di vista umano, ma durante quei giorni di coma tra la vita e la morte Alessio ha scoperto l’esistenza di una nuova dimensione spingendosi, suo malgrado, a varcare quella soglia che chiamiamo morte e che invece gli si è rivelata come un passaggio della coscienza a un livello diverso da quello umanamente conosciuto. La guarigione non è un obiettivo, ma è la conseguenza di un modo di vivere.
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