France

Mi sono guardato intorno e ho visto tanti volti. Una babele di persone con bende spesse sugli occhi, così ruvide da far sanguinare la pelle. Quelle facce però, seppur sofferenti, ridevano e fingevano di vedere: vedevo bende parlare tra di loro, e tenersi per mano e guardare nella stessa direzione. Quelle bende nascondevano la paura, anzi il terrore. Perché è più facile che tutti fingano di vedere, seppur bendati, piuttosto che ammettere la luce dei propri occhi. Come una menzogna silenziosa: le bende insanguinate. Riuscivo comunque ad intuire che quelle bende nascondevano il desiderio di spogliare gli occhi ma era così forte la loro paura di incontrare altri occhi, così forte la paura che altri occhi incontrassero i loro. La musica, o almeno così credo, mi permette di aprire gli occhi al di là del ruvido delle bende. Mi capita, ad esempio, quando mi siedo in metro, sul divano, in volo, mentre cucino o mentre faccio l’amore di ascoltare qualcuno che si è sbendato dietro un microfono e cantando con quegli occhi
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