UNA SCENA RISCOPERTA - LA RESURREZIONE CHE ZEFFIRELLI TAGLIO’. E FECE BENE.

Molti di voi – suppongo – rammentano gli ultimi, straordinari minuti del Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli. Ma solo in pochi conoscono la tormentatissima genesi del finale director’s cut. Zeffirelli – così scrisse nell’ultima pagina del nel mio Gesù; un libro che accompagnò l’uscita del film - che aveva rinunciato in toto a mostrare Gesù vivo. “Come vestirlo? Come truccarlo, illuminarlo? Come rappresentare un “corpo glorioso“? Così ho rinunciato. Forse il limite è del cinema quando si accosta a queste realtà ineffabili. O forse è soltanto il mio, di limite”. Ma il tentativo c’era stato: Gesù che entra nel Cenacolo dalla porta lasciata accostata da Maddalena: un amico che riappare ai suoi amici, che si mostra a Tommaso inquieto, che stringe la mano del “suo” Giovanni”, che si accosta a Pietro, la Roccia che aveva vacillato. E che si siede in mezzo a loro. Ma la scena non piacque al maestro. Gli apparve fiacca, “finta”. Ficta. Una zeppa dida
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