Aggressione a giornalista, il retroscena sulle violenze di Torino: a chi giova questa narrativa TV

▷ AIUTA L’INFORMAZIONE LIBERA, SOSTIENICI: Sui quotidiani nazionali si parla ossessivamente in questi giorni del brutto caso torinese del giornalista della stampa Andrea Joly, aggredito da alcuni facinorosi della destra neofascista. Pare che il #giornalista, passato per caso, a suo dire, nella zona del locale in cui si celebrava una festa della destra neofascista, abbia principiato a riprendere col cellulare quel che stava accadendo, finché non è stato sorpreso, identificato e infine malmenato da alcuni facinorosi evidentemente infastiditi dalla sua presenza. Facinorosi che oltretutto lo hanno aggredito in tanti contro uno solo, conciò rivelando l’esatto opposto di quello che si è soliti chiamare coraggio. ▷ ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE: ▷ ULTERIORI APPROFONDIMENTI SU: Va da sé che l’episodio non può che essere condannato senza se e senza ma, come sempre deve essere con la violenza, soprattutto con quella ingiustificata e rivolta contro chi a sua volta non ha usato violenza. E condanne in effetti vie stata da ogni parte politica, dall’estrema sinistra neoliberale all’estrema destra neoliberale, passando per l’estremo centro neoliberale. Il punto su cui però mi pare importante insistere non riguarda tanto la giusta e anche ovvia condanna della violenza.
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