Cybotron - Colossus (1978) FULL ALBUM

DISCLAIMER: I do not own the rights of the music - will be removed upon request. Buy the real thing, be it digital or physical, in full quality. 1. Colossus (0:00) 2. Eclipse (12:08) 3. Medusa (17:25) 4. Raga (22:47) 5. Colossus (short Mix) (30:27) 6. Ride (36:45) Country: Australia Genre: Electronic Prog Line-up / Musicians - Steve (Maxwell Von) Braund / ARP & Korg synths and sequencers, processed saxophone - Geoff Green / piano, organ, synths, Strings, Mellotron - Colin Butcher / drums, percussion, synth Nel 1975 Steve Braund e Geoff Stein, due tedeschi residenti in Australia, formano i Cybotron, duo prog sperimentale-elettronico. Le influenze sono quelle del Krautrock elettronico: Tangerine Dream, Ah Ra Tempel, Kraftwerk e soprattutto Klaus Shulze, dal cui lavoro ’Cyborg’ i due sembrano peraltro aver preso ispirazione per il loro nome. Se l’album d’esordio (l’omonimo ’Cybotron’, 1976) descrive atmosfere elettroniche cupe con qualche vaga striatura jazz, è con il successivo ’Colossus’ che il suono della band trova forma compiuta. Grazie anche all’aggiunta di un nuovo batterista (Colin Butcher) le tinte accattivanti ma un po’ statiche degli inizi acquisiscono personalità e profondità, aggiungendo all’elettronica il carattere (anch’esso tipico del Krautrock) della jam progressiva ipnotica. Non solo Shulze e T.D ma anche Can, Faust e un generale contesto space-prog in stile Hawkwind (la title-track iniziale ne è un esempio). Ascoltando ’Medusa’ – probabilmente lo zenith dell’album e dell’intera carriera – è addirittura possibile percepire le sonorità che, di lì a dieci anni, renderanno gli Ozric Tentacles delle leggende dell’underground progressivo inglese. Il sassofono (suonato e processato dallo stesso Braud, come per il disco precedente) aggiunge un taglio acustico al generale corredo di synth, cosa che si accresce in “Raga“, sinistra composizione (qui Shulze si sente fortemente) cupamente avvolta su se stessa e percorsa da tracce di flauti sintetici. Ottimo esempio di Krautrock della seconda ora e possibile luogo di studio tra questo e il synth-pop colto degli anni successivi, ’Colossus’ risulta purtroppo limitato nella fruizione. Vinile di non facile reperibilità, mai riedito dalla Champagne Records né dalla Neutron Star, entrambe australiane), mentre l’unica edizione in cd del 1990 ad opera della tedesca In-autistick, riesce nella triplice impresa di saltare una traccia completamente (Medusa) e di privare la suite “Raga in Asia Minor” (rinominata “Raga”) dei quasi otto minuti iniziali (impresa degna di un Colosso, appunto). (NOTA – sulla nostra pagina facebook troverete il clip live del pezzo “dimenticato” nella sua interezza). Sperando in una riedizione quanto prima (come per il precedente album d’esordio, edito dalla Dual Planet e facilmente reperibile), proponiamo qui l’edit in CD, dotato ad ogni modo di una maggiore pulizia sonora. (FULL REVIEW : )
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