🇮🇹 DIES IRAE: nient’altro che la verità sulle “dimissioni“ di Benedetto XVI di Andrea Cionci

di Andrea Cionci PER SOSTENERE L’INCHIESTA E LA SUA DIVULGAZIONE SI PUÒ CONTRIBUIRE A QUESTO IBAN: IT75I0303203207010000855640 (“donazione“, conto intestato al sottoscritto) iscriviti al canale Telegram: Se potete, condividete il video, iscrivetevi al canale e mette un like: a dieci anni dalla fatidica “Declaratio” di papa Benedetto XVI, abbiamo ormai chiarito i tre misteri di questa dichiarazione in latino che, fin dal 2013, ci è stata ammannita come un atto di abdicazione, mentre invece è stata il più geniale e articolato piano anti-usurpazione della storia. Papa Ratzinger, minacciato di morte e in pieno ammutinamento, ha indotto i cardinali a porlo in “sede totalmente impedita“, l’alternativa alla sede vacante, dove egli è rimasto per nove anni l’unico papa, sebbene in stato canonico di prigionia. Bergoglio è quindi un papa illegittimo, un antipapa e il suo pseudo-pontificato dovrà essere annullato. Tre anni di inchiesta sintetizzata in questo breve documentario. C’è un unico sistema che fa quadrare perfettamente i conti nella Declaratio, ed è il meccanismo antiusurpazione messo in pratica da papa Benedetto, che chiameremo, per divulgazione, l’”Anello canonico di Ratzinger”. E’, infatti, un modello circolare semplice e geniale, in cinque fasi. 1) L’11 febbraio Benedetto annuncia che, dall’hora vigesima del 28 febbraio, rinuncerà al suo ministerium così che la Sede di Roma resti VUOTA. Ma l’hora vigesima, per l’orario romano, non corrisponde alle nostre di sera, è invece un lasso di tempo che comincia dalle del 1° marzo e termina alle . 2) Tra le e le del 1° marzo, (hora XIX) esce il bollettino con cui il cardinale decano Angelo Sodano convoca il nuovo conclave, abusivo, perché a papa non morto e non abdicatario. 3) Questo, automaticamente, manda subito papa Benedetto in sede totalmente impedita dove, di fatto, viene privato forzatamente del suo ministerium. 4) Così, le “dimissioni” di Benedetto diventano effettive, cioè fattuali, sicuramente a partire dalla vigesima hora, le : la rinuncia al ministerium che era stata profetizzata da papa Ratzinger l’11 febbraio, viene realizzata dagli stessi cardinali inconsapevoli che, non avendo compreso la Declaratio in latino, hanno convocato il conclave. 5) Benedetto accetta liberamente l’impedimento, (dirà che la sua rinuncia è stata “valida e libera“), diventa emerito (colui che merita di essere papa, da emereo) e si rinchiude nel monastero Mater Ecclesiae, lasciando la sede di Roma VUOTA, senza papa. Lo pseudo-conclave del 13 marzo elegge il card. Bergoglio ANTIPAPA: sarà il papa illegittimo, “membro attivo del ministero allargato”, del discorso di Mons. Gaenswein, QUI mentre Benedetto XVI, papa legittimo, resta il membro contemplativo. L’antipapato, una volta riconosciuto, dovrà essere annullato. Semplicissimo, geniale, un uovo di Colombo. Nel 2013, sia i cardinali fedeli che quelli infedeli, sono stati dunque vittime di un gigantesco equivoco. Eppure papa Benedetto non ha ingannato nessuno. Si è limitato a fare una dichiarazione “profetica” – sebbene sottilissima - che ha visto nei Cardinali i suoi stessi attuatori inconsapevoli. Lui ha accettato, mite come un agnello, la sua sorte, si è SACRIFICATO per salvare la Chiesa da quello che l’art. 675 del Catechismo ben definisce: “Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il « mistero di iniquità » sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità”. (Esattamente quanto sta avvenendo con Bergoglio).
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