Crimea: 300 italiani superstiti del genocidio

(servizio di Alberto Alberti) BREVE STORIA DEGLI ITALIANI IN CRIMEA: Kerc, ad oggi sono solo 300 i superstiti del genocidio, ma condividono un forte senso di appartenenza di appartenenza alla comunità italiana; orgoglio tramandato a figli e nipoti. Nel 1830, per volere della Russia zarista, per rilanciare l’economia dei villaggi lungo il Mar Nero e quello d’Azov fino a raggiungere l’entroterra ucraino,agricoltori, marinai, architetti e scultori italiani arrivarono numerosi, principalmente dalla Puglia. Gli italiani, la cui principale comunità si era raccolta intorno alla chiesa cattolica di Kerc, si inserirono bene in quel coacervo di razze che si trovavano in Crimea. Amati e rispettati seppero rilanciare l’economia della Crimea tanto da rappresentare una delle minoranze più benestanti. Furono anni felici, di grande integrazione, dove la comunità vide persino arrivare nel tempo reduci garibaldini, prigionieri austriaci di nazionalità italiana e antifascisti. La calma p
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