Cateno De Luca vittima di effetti avversi ammette la truffa della pandeminkia

Questo video nasce dal fatto che sono stanco di ricevere montaggi di clip dove Cateno De Luca, allora sindaco di Messina, era a favore delle disposizioni statali e del ministero della salute. Difendeva il pass verde e la puntura. E lui stesso le ha fatte. Ma era in buonafede e, quando si è accorto degli interessi loschi che c’erano dietro, ha fatto dimettere un assessore Regionale che gonfiava i dati. Certo in buonafede non erano Arcuri, il commissario, per il quale il PM ha chiesto una condanna a 1 anno e 4 mesi per l’affare di 800 milioni di mascherine per un valore di 1 miliardo e 250 milioni. Non era in buonafede il governatore Toti, che gonfiava i dati del virus e adesso stanno indagando anche per le mascherine. Ma questa è solo la punta dell’iceberg. L’8 aprile scorso mi sono collegato in diretta con Cateno De Luca e Sara Cunial, che con Vita ha aderito a Libertà per le elezioni europee. Ho immediatamente fatto a Cateno la domanda che tutti volevano: come mai difendevi le istituzioni durante la pandeminkia? Lui ha ammesso di essere stato truffato e di aver pagato le punture con un ricovero per ictus dove ha rischiato la vita. Ha anche detto che da allora non ha più le forze di prima. L’effetto purtroppo di è visto di recente quando è crollato durante un comizio ed è stato ricoverato di nuovo il ospedale. Mostro anche sue dichiarazioni di un paio di giorni fa. Ecco, vorrei che questi video diventassero virali, non quelli del passato. Ammettere il proprio errore e gli effetti avversi è più importante del passato. Un’ ultima cosa: è allucinante vedere persone che godono se qualcuno perde la vita o sta male perché ha fatto la puntura. Occorre aiutare tutti e perdonare le angherie ricevute nel passato, altrimenti si è peggio di chi ti attaccava.
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