Rossi Lorenzo Gp Catalunya 14/06/2009 commento Guido Meda e Loris Reggiani

Era lunedì 15 giugno 2009, il classico lunedì mattina post gara ciclistica, dove entravo in classe con una stanchezza addosso che avevo lasciato sui pedali anche i sentimenti. Varco la porta d’ingresso della classe e mi accolgono euforici due compagni di classe che uno con la gazzetta dello sport in mano, l’altro esultando follemente, mi cercano di spiegare che cosa fosse successo. : “ Valentino Rossi, ultima curva... staccatona, epico.. waaa “ . Ero ancora in fase rem, e non riuscivo a incastrare le loro frasi per formare un discorso di senso compiuto. Erano gli ultimi giorni di scuola, quindi potevamo prendercela comoda, ci sedemmo a banchetto e mi spiegarono la gara. Prima 4 in testa poi 3, poi 2. Staccata di qua, incrocio di traiettoria di la, ero incredulo, e poi all’ultima curva il sorpasso della vita. “ Ma davvero ti sei perso tutto questo ? Mi chiesero ? “ : “ Si risposi, stavo gareggiando pure io in contemporanea dissi. Non avevo internet sul cellulare, né a casa. Alla tv, mandavano in onda le repliche del sorpasso. Mi ero perso un pezzo di storia pensai, non l’ho vissuta in diretta, avevo l’amaro in bocca, ma facevo uno sport che mi piaceva e... vabbè. Anni dopo, mentre guardavo le prodezze di Valentino, trovai un video, non lo avevo ancora visto, erano proprio in due, uno scontro testa a testa, come quelli che ci regalava Pantani, c’era la telecronaca di Guido Meda. “ Guardano al cielo le moto “ (da qui in avanti scommetto qualcuno la leggerà con la voce di Guido) come una poesia, come Omero raccontava di Ulisse, come Pizzul raccontava di Baggio, come De Zan narrava Pantani, come Mazzoni si commuoveva in diretta per Schumacher, mi resi conto che ero così fortunato di vivere nell’epoca dove Meda perdeva il fiato per Valentino Rossi, iniziava così questo cammino degli ultimi 3 giri, dove le frasi del cronista Milanese a forza di rivedere il video, mi sono entrate nel cuore, imparando questo “ poema “ a memoria dove il simpatico Pesarese aveva deciso che fosse l’ora di iniziare a spingere, si perché prima Il 46 non forzava molto. Poi come faceva il romagnolo della Mercatone Uno, getta la bandana e decide di andarsi a prendere la vittoria, “ stacca tardi Rossi, stacca presto Lorenzo, stacca tardi Rossi “ , “ traverso motard, come ai vecchi tempi “ come se in quel momento l’elettronica fosse cosa da abbandonare, per lasciar spazio al vero stile di guida, “ come i ciclisti in salita, come faceva il vecchio Pantani “ riferito al fatto che stavano andando via da soli, proprio come lui. Una delle frasi epiche di questo racconto. “ attenzione alla staccata di Valentino, porca boia... cosa ha fatto all’esterno, incredibile la staccata di Valentino che lucidamente ha tirato dentro il ginocchio... fantastico, che Rossi ragazzi, che Rossi in quella staccata, che Rossi ! “ ( e poi a mio avviso il complimento più bello è questo ) :“ IO NON TI CONOSCO, IO NON SO CHI SEI ! “ Andando a prendere nei cassetti della memoria, un brano di Mina. “ Sta per cominciare l’ultimo giro, se avete cuore di resistere arriviamo alla staccata la in fondo “ . “ UUultimo giro “ detto come se fosse una sofferenza commentare e vivere quella gara, come se non se poteva più di stare così, col fiato sospeso, su staccate dove si ferma il tempo, passa davanti l’ultimo giro Lorenzo e Guido in cabina di commento urla all’italiano “ addosso ! “ come se lo stesse spingendo per colmare il gap acquisito dall’uscita di curva e io con lui e noi con lui a spingerlo. Passano i metri e manca sempre meno al traguardo, a malincuore Meda esclama “ questa staccata passa indenne “ altra frase da far venire la pelle d’oca perché secondo me detta con il cuore di un tifoso, come se Meda fosse con noi in piedi sul divano : “ Devi marcargli la coda, dai Valentino, addosso ! Addossooo ! “ Lorenzo protegge l’attacco del 46 e Guido si lascia andare con un simpatico diventato virale “ ohi... mamma mia, mamma mia “ . Poi da qui secondo me, inizia un altro video, un’altra parabola, qualcosa che oltre lo sport ha attinenza forse con la vita reale, quella di tutti i giorni, quella dura, che raramente ti fa sorridere, dove vedi le cose andare per la tangente, ma stai aggrappato con quel brivido di coraggio rimasto, perché chiudi gli occhi butti fuori l’aria e vai a scavare su tutta la volontà rimasta. “ Adesso è dura “ Loris Reggiani ex pilota che sa bene i punti dove si può entrare, dice che è quasi impossibile, è durissima adesso . Meda lo ripete alza sempre di più la voce, gli manca il fiato. “ È durissima Lorenzo davanti, Rossi dietro “.... “ NON C’È SPAZIO QUI, bravi “.... Poi per me, tutto rallenta fino a fermarsi.. all’ingresso dell’ultima curva. Come la lancetta dei secondi quando la batteria dell’orologio finisce, come se per un attimo si sentisse il silenzio, i granelli di sabbia che volano via spinti dal vento, qui finisce il video, come se tutto finora fosse relativo. Come se il video per me potesse spegnersi come negli anni 30 lì col buco bianco a
Back to Top