ROMA - La CAPPELLA SISTINA della Basilica di Santa Maria Maggiore

Sisto V, grande protagonista della trasformazione urbanistica di Roma alla fine del XVI secolo, scelse la basilica come sede di fastosa sepoltura per sé medesimo, per la propria famiglia e per il suo grande protettore papa Pio V. A questo scopo incaricò il suo architetto Domenico Fontana, nel 1585, di erigere una nuova cappella monumentale, dedicata al Santissimo Sacramento, memorabile – oltre che per gli arredi e i materiali impiegati – perché integrava in sé l’antico oratorio del Presepe, con le sculture di Arnolfo, le connesse reliquie della mangiatoia e i rilievi realizzati dallo scultore Niccolò Fiammingo. Di Giovanni Antonio Paracca, detto il Valsoldo, è la statua raffigurante Sisto V che ritrae il Pontefice in ginocchio, con lo sguardo sul Tabernacolo e sul Presepio della Cripta. Bellissimo è l’altare al centro della cappella: quattro angeli in bronzo dorato a grandezza naturale, opera di Sebastiano Torregiani, sorreggono il ciborio che è il modello della ca
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