Artemisia Gentileschi

Ad avviarla alla pittura fu il padre Orazio, pittore anch’egli. I due si trasferiscono da Roma a Firenze dopo lo stupro subito da Artemisia, ad opera del pittore Agostino Tassi, e il successivo processo pubblico molto chiacchierato. A Firenze conosce Cosimo II, frequenta Galileo Galilei e il nipote di Michelangelo Buonarroti. Verso il 1631 un nuovo trasferimento la porta a Napoli, dopo essere ritornata a Roma , e soggiornato a Genova e Venezia. La citta’ di Napoli all’epoca era molto vivace artisticamente, qui visse a lungo; si assenta solo per un breve periodo per andare in Inghilterra. La sua e’ una pittura aggressiva e molto realistica, dai toni drammatici, molto suggestiva ed espressiva, dai forti accenti chiaroscurali, di derivazione caravaggesca; il pittore giunse a Napoli nel 1606 per partire l’anno seguente. Fece molto spesso da modella a se stessa.
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