Scopriamo il Nuraghe La Prisgiona [ 4K ] Sardegna World by drone

šŸ“ˆISCRIVITI AL CANALE E ATTIVA LA CAMPANELLA šŸ”” per tenerti aggiornato sui nuovi video šŸŽ„. Scopriamo il Nuraghe La Prisgiona [ 4K ] Sardegna World by drone Sardegna World vi porta oggi nel sito archeologico di La Prisgiona , risalente allā€™etĆ  Nuragica, ha forma triangolare e si trova nella valle di Capichera. ƈ visitabile dal 2009, dopo essere stato interessato da unā€™importante opera di restauro durata diversi anni e ancora in corso. Posizionato su un rilievo granitico, si compone di un nuraghe e di un villaggio di circa 100 capanne. Lā€™inusuale struttura architettonica e i dati archeologici fanno della Prisgiona, con i suoi 4 ettari di pertinenza, uno dei siti nuragici piĆ¹ interessanti del Nord-Est della Sardegna. Le varie campagne di scavo hanno portato alla luce sia un nuraghe polilobato, che un villaggio di notevoli dimensioni. Il lungo arco di vita di questo complesso nuragico inizia nel XIV sec. a.C. sino agli inizi dellā€™VIII sec. a.C., con una breve frequentazione in etĆ  romana imperiale, databile in base ai ritrovamenti, al II-V sec. d.C.. Il nuraghe La Prisgiona appartiene alla tipologia dei nuraghi ā€œcomplessiā€, non comune nel Nord Sardegna. Esso si compone infatti di una torre centrale (mastio) e 2 torri laterali inglobate in un bastione con andamento triangolare; una muraglia esterna al bastione circoscrive unā€™area funzionale anche allā€™approvvigionamento idrico, grazie alla presenza di un pozzo profondo circa 8 metri attivo tuttā€™ora. Questo sito esprime la grande padronanza delle competenze tecniche di cui il popolo nuragico era depositario. Lā€™imponente ā€œmastioā€ infatti, in origine dotato di 2 piani, presenta espedienti architettonici di notevole interesse, quali una copertura a falsa cupola (tholos) nella camera centrale, piuttosto inusuale nel territorio. Tale tipo di copertura prevede un importante aggetto delle pareti e nella sua parte sommitale una lastra di pietra che non ĆØ ā€œchiave di voltaā€, ossia non ĆØ funzionale alla statica della ā€œfalsaā€ cupola; lā€™ingresso architravato inoltre, ĆØ sormontato da un ā€œfinestrello di scaricoā€, utilizzato per evitare il collasso della struttura in corrispondenza dellā€™ingresso. Tre grandi nicchie disposte a croce e ricavate nello spessore murario, caratterizzano la camera principale del mastio. ƈ ipotizzabile che in questo ambiente si svolgessero attivitĆ  di tipo quotidiano, con il coinvolgimento dellā€™intera comunitĆ , sono infatti numerosi i ritrovamenti ceramici a testimonianza di tali finalitĆ . Le due torri laterali inoltre, conservano un alzato murario tale da facilitare lā€™interpretazione e la chiave di lettura delle varie ristrutturazioni, che nel tempo hanno condotto anche a nuove destinazioni dā€™uso di tali ambienti. Nel cortile esterno al bastione, di fronte al pozzo, si trova uno degli ambienti piĆ¹ interessanti del sito, la cosiddetta ā€œcapanna delle riunioniā€. Il rinvenimento al suo interno di un grande vaso, per quanto frammentato, con decorazioni inedite nel panorama sardo, ha permesso di ipotizzarne un utilizzo da parte di personaggi di spicco della comunitĆ , sia per la preparazione che per la consumazione di particolari bevande. Ad oggi sono circa un centinaio le capanne individuate nel villaggio della Prisgiona, ma solamente una parte ĆØ stata portata alla luce. Lā€™organizzazione di tale area in isolati, con una fitta rete di viottoli e un sistema idrico per la raccolta delle acque sotterranee, ha fornito agli studiosi numerosi dati per una migliore comprensione di una societĆ , quella nuragica, a carattere agro-pastorale che anche nel complesso della Prisgiona assume una dinamicitĆ  tale da aver prodotto un assetto quasi urbano. I reperti archeologici descrivono ambienti per la produzione delle ceramiche e la loro riparazione in antico col piombo, oltre che per la preparazione del pane lievitato e non. Buona Visione da Sardegna World
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