Fabrizio De André - Ottocento

Ad essere preso di mira nel brano Ottocento è il popolo borghese, quello benpensante a cui sempre Faber si era opposto. Vengono presi di mira i suoi credo, le idee e i modi di fare tipici. Per De André ovviamente i borghesi opprimono i più deboli con i loro atteggiamenti superbi e le loro convinzioni, basate troppo spesso sul pensiero comune che tende ad escludere dalla società i “diversi” e tutti quelli che non seguono le leggi del branco. Fabrizio li paragona alla nobiltà, ma non a quella del ’500, ricca e potente, ma a quella dell’800 povera e decaduta ma ancora troppo legata ai suoi canoni centenari, quelli che l’avevano resa potente ma che allo stesso tempo l’avevano indebolita, incapaci per ottusaggine di dare spazio al nuovo che entrava, l’allora borghesia. Proprio quella stessa borghesia che De André deride in Ottocento, quella borghesia che, dimenticando i soprusi di cui era stata vittima, non disdegnava di farne di nuovi al nuovo che avanzava
Back to Top