Green pass: i nuovi “paria“ e l’effetto Sarajevo

L’idea che si è trasmessa, grazie alla propaganda vaccinale, è che per riaprire fosse necessaria l’introduzione di un lasciapassare governativo, il green pass: senza si sarebbe rischiato il collasso dell’economia e di rimanere in un immobilismo sociale, spettatori passivi dei lockdown e delle restrizioni a corrente alternata. Con un vero e proprio ribaltamento, si è fatta passare l’idea che il green pass sia sinonimo di libertà, quando questi è una discriminazione e ha uno scopo ben preciso. Anzi, voler associare il concetto di libertà al green pass è degno del Socing orwelliano. Lo scopo essenziale della tessera verde è spingere i cittadini a farsi il vaccino. Si chiama obbligo indiretto. Si chiama ricatto. È l’escamotage con cui il governo, in assenza di obbligo vaccinale, punta a far vaccinare più gente possibile. Anche perché farsi i tamponi ogni 48 ore costa. Mentre il vaccino è gratis.
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